PRESIDE DI PSICOLOGIA NEGA LA LIBERTA’ D’ESPRESSIONE AGLI STUDENTI,
L’ASSEMBLEA DEL CSP E DEI GC SI SPOSTA NELLA FEDERAZIONE PROVINCIALE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA.

Il 23 aprile 2010 si conclude la campagna "Donne e diritti negati, chi paga di più la crisi del capitalismo?", promossa dai Comitati in difesa della scuola pubblica di Caserta e di Aversa e dal Coordinamento provinciale delle/dei Giovani comuniste/i dopo 20 giorni di lavoro all’interno delle scuole di Terra di Lavoro attraverso l’allestimento di mostre fotografiche sulle conquiste del movimento femminista oggi sotto attacco e diffusione di materiale politico di controinformazione sulla questione femminile ai tempi della crisi economica.
L’assemblea pubblica conclusiva avrà luogo alle ore 15:30 nella federazione provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, sita in Via de Martino 13, (Parco Snicer) a Caserta.
In principio l’assemblea conclusiva doveva svolgersi al Polo Scientifico di Caserta, nell’aula A della facoltà di Psicologia, ma a 24 ore dall’iniziativa quest’aula ci è stata negata attraverso diverse manovre burocratiche.
Lo scorso 9 aprile, infatti, due studentesse di Psicologia, in qualità di rappresentanti delle organizzazioni promotrici dell’iniziativa, hanno fatto richiesta dell’aula concordando con la presidenza la formula migliore per evitare di intralciare le regolari attività accademiche.
Soltanto mercoledì scorso, il 21 aprile, siamo venuti a conoscenza della contrarietà della preside, Alida Labella, di concedere uno spazio su richiesta di uno studente qualunque della facoltà (che secondo la preside non ha la possibilità di richiederlo) e che per tanto era necessaria la mediazione di un rappresentante di facoltà che garantisse la sua supervisione sull’iniziativa. Dopo la ricerca estenuante di un rappresentante in grado di poter difendere il diritto all'agibilità democratica della facoltà, la mattina del 22 aprile ci è stata negata nuovamente l’aula poiché la stessa preside telefonicamente ha imposto un’ulteriore condizione, ovvero l’attesa di un consiglio di facoltà per vagliare la possibilità di concedere uno spazio per un’iniziativa dai contenuti politici. Al di là della totale disattenzione verso l’importanza della tematica che affronteremo in questa assemblea (in una fase generale di violenti attacchi ai più elementari diritti democratici), è scandaloso come la presidenza di Psicologia accolga senza problemi richieste di occupazione di suolo pubblico interna all’università, per propaganda elettorale finalizzata al rinnovo del CNSU, da parte di organizzazioni studentesche legate a partiti politici di destra, con tanto di simboli e volantini informativi, denunciamo anche una mancata attenzione alle nostre richieste e all'iter seguito nel rispetto delle regole e dei tempi accademici, non corrisposti: in più di 10 giorni a nessuno è venuto in mente di negare in forma scritta l'utilizzo dell'aula, di fatto provando a farci trovare di fronte al fatto compiuto, senza alcuna modalità di rispetto dei comuni canoni democratici.
Ci domandiamo, a questo punto, quale sia il concetto di democrazia che vige nelle nostre facoltà e soprattutto per chi vale la democrazia, ma non ci arrendiamo. L’assemblea sulla questione femminile e la crisi economica si farà comunque, anche se in una sede più piccola dell’aula A di Psicologia, interverranno esponenti dell'associazione Spazio Donna, del centro Luna Piena, per la prevenzione e il parto naturale, gli sportelli immigrati della CGIL, e rappresentanti del comitato insegnanti precari istituitosi quest'anno a Caserta e Benevento. La battaglia per la difesa dell’agibilità politica degli studenti e del loro diritto alla libertà d’espressione non tarderà ad essere al centro del lavoro del Comitato in difesa della scuola pubblica e dei Giovani Comunisti a Caserta e in tutta la provincia, anche questa è una testimonianza dei tempi bui che imperversano sulla società italiana.

Il Coordinamento provinciale delle/dei Giovani Comuniste/i